Passione Condivisa per la Fotografia

Giordano Cozzi: Il mio Viaggio fotografico in Val Pusteria

Un “Racconto per Parole ed Immagini” dal Viaggio in Trentino, con partenza il 28 Agosto e ritorno il 01 Settembre. I km percorsi a piedi sono stati 40 in 4 giorni, la media…è facile calcolarla!

L’idea di organizzare una vacanza in Val Pusteria in estate è arrivata ad inizio 2023. Non conoscevo la zona ma, dopo aver visto molte delle foto in vari gruppi fotografici presenti on line, mi era venuta voglia di godermi qualche giorno in montagna in completo “relax”.

Fotografare” era per me la parola magica, quella su cui avevo progettato l’intera vacanza. Si trattava di un mantra pre-partenza nonché dell’obiettivo principale nel prenotare una vacanza in quelle località ed in quel preciso periodo dell’anno.

Avevo voglia di tuffarmi nel verde e respirare a pieni polmoni l’aria di montagna. Volevo ammirare le cime possenti che dominano le valli e soprattutto avevo bisogno di staccare la spina dal caos della vita quotidiana. Prendere una pausa per concentrarmi totalmente su quello che considero il mio hobby preferito: la fotografia.

Il mio primo viaggio verso la Val Pusteria l’ho fatto praticamente tutto “al buio” e da solo. Così, quando, lasciata l’autostrada, mi sono ritrovato su una strada nel mezzo del nulla che pareva non finire mai, la mia ottimistica convinzione ha iniziato a vacillare! Dopo aver percorso innumerevoli tornanti ed essere passato per paesi sconosciuti, il navigatore indicava di continuare a salire ancora.

A quel punto, nel nero di un pomeriggio di fine estate, mentre costeggiavo foreste di pini silenziose in compagnia di un cielo carico di nubi, l’unico pensiero positivo che sono riuscito a concepire per alleggerire la tensione era relativo…all’asfalto! Il manto stradale era in condizioni perfette, segno quello che ero davvero “quasi” in Austria.

Arrivato in hotel sono stato gentilmente accolto da una signora con spiccato accento tedesco “Bion giornoo“. Dopo qualche minuto di conversazione, mi mette al corrente del fatto che la strada per arrivare alle Tre Cime di Lavaredo è stata temporaneamente chiusa per una frana, a causa del maltempo. Non mi sono preoccupato molto in quel momento, ero fiducioso sulla laboriosità degli operai altoatesini!

La voglia di andare a vedere subito uno dei luoghi che ho sempre sognato, non si è fatta attendere. Sistemate le valigie in camera, mi dirigo verso il Lago di Braies alle 17.00 circa del pomeriggio.

Premessa: Dal 10 luglio al 10 settembre 2023, la Valle di Braies con il lago è accessibile dalle ore 9.30 alle 16.00 solamente con i mezzi di trasporto pubblico, a piedi, in bici, oppure con prenotazione parcheggio o un valido permesso di passaggio che le meticolose guardie locali controllano.

Situato a circa 1500 m s.l.m. nel punto più a nord del parco naturale Fanes-Senes-Braies e circondato dalle pallide vette delle Dolomiti, il Lago di Braies risalta per le sue acque turchine dalle leggere sfumature verde smeraldo e per la posizione idilliaca in fondo alla Valle di Braies.

Il lago giace ai piedi della catena montuosa della Croda del Becco, la quale si rispecchia nelle limpide acque azzurre di questo bacino, creando panorami meravigliosi sempre diversi al variare delle stagioni.

Il Lago di Braies è diventato famoso grazie alla serie TV “Un passo dal cielo” con Terence Hill.

1° giorno: Il Giro dei Laghi

Braies, il paradiso naturale delle dolomiti

Tra i laghi dolomitici il Lago di Braies è sicuramente quello più visitato (e fotografato). Per goderlo in tutta la sua bellezza, imposto la sveglia alle 05.00 in modo da riuscire a fare degli scatti all’alba, non solo per cogliere la luce trasversale che colora la Valle ma anche per avere meno turisti intorno.

Peccato, però, non aver fatto i conti con il meteo! La mattinata si presentava nuvolosa con rovesci di pioggia. Quindi, impermeabile ed ombrello e si parte.

Non è un lago che incontri per caso se sei di passaggio in val Pusteria, devi proprio decidere di andarci, lasciando la valle principale all’altezza di Monguelfo e imboccando la strada laterale che porta direttamente al lago.

Il giro del Lago di Braies parte dall’omonimo albergo. Si procede in senso orario, seguendo dapprima l’ampio sentiero sulla sponda destra del lago, fino a raggiungere il margine meridionale. Fino a qui, dove si trova anche il bivio per l’amena Malga Foresta, ci si può arrivare senza problemi anche con le carrozzine. La piccola spiaggia invita ad una breve sosta e a godersi il panorama.

Si prosegue poi attorno al lago su un sentiero più stretto, ma molto vario. Si sale per alcune gradinate e sempre lungo la parete rocciosa che sovrasta la sponda orientale del lago, si ritorna al punto di partenza, l’albergo del Lago di Braies. In circa 3 ore si riesce a fare il giro completo.

Lago di Anterselva

Il Lago di Anterselva, un vero e proprio gioiello vicino a Brunico, costituisce lo scenario più spettacolare dell’omonima valle nella provincia di Bolzano. Questo lago alpino, incastonato tra le meravigliose vette del Parco Naturale Vedrette di Ries-Aurina e caratterizzato da acque con riflessi verde-turchese, è situato a 1.642 metri di altitudine e rappresenta una delle mete più popolari della Val Pusteria. Sebbene le sue dimensioni lo rendano il terzo lago naturale più grande dell’Alto Adige, un percorso permette di effettuare il giro completo (la durata del percorso è di circa 2 ore ed è adatto ad adulti e bambini, in quanto percorribile anche con i passeggini).

Lago di Misurina

lo specchio delle Tre Cime di Lavaredo. Situato nella provincia di Belluno e raggiungibile dalla Valle di Landro o da Cortina d’Ampezzo, il Lago di Misurina è una meta molto apprezzata nei caldi mesi estivi. È inoltre un noto punto di partenza per numerose escursioni. Grazie alle sue acque cristalline e alle montagne imponenti che lo circondano, il Lago di Misurina è anche soprannominato la “Perla del Cadore”. Oltre al Piz Popena, al Cristallino d’Ampezzo, al Monte Piana, alle Marmarole e al Sorapiss, a far da sfondo a questo lago glaciale troviamo anche le maestose Tre Cime.

Lago Antorno 

Il Lago Antorno è un piccolo lago situato a circa 2 km a nord del più celebre lago di Misurina, a lato della strada a pedaggio che sale da Misurina verso il Rifugio Auronzo e le Tre Cime di Lavaredo. Molto bella la passeggiata attorno al lago della durata di 1 ora circa.

Lago di Carezza

“Lo specchio delle Dolomiti”, come nominato dalla Commissione Europea. Un lago leggendario che si estende ai piedi del Gruppo del Latemar. A 1.520 m di altitudine, nel comune di Nova Levante, il Lago di Carezza incanta chiunque al primo sguardo: uno scenario naturale decisamente poetico. Uno specchio d’acqua circondato da boschi  silenziosi, facilmente raggiungibile in autobus, in mountain-bike, con gli impianti di risalita o a piedi, lungo i sentieri escursionistici.

Il Lago di Carezza emoziona con la sua tavolozza di colori dalle sfumature cangianti. Ed è proprio per questo motivo che in ladino viene chiamato Lech de l’ercaboan, il Lago Arcobaleno. E proprio l’arcobaleno è protagonista di una leggenda: una storia tra una ninfa ammaliatrice e un mago innamorato, un racconto che aggiunge a questo tesoro naturale un’aura di magia.

Con questo giro dei laghi torno in albergo stanco ma affascinato per gli scenari  mozzafiato che ho avuto il piacere di osservare e fotografare. “E’ stato proprio emozionante come avevo immaginato”, mi sono detto!!

2° Giorno – Tre Cime di Lavaredo

Alzataccia alle 4.00 del mattino. Proprio così! Se vi piace la fotografia e volete il meglio dai vostri scatti, sappiate che l’alba è un momento unico, magico, che non aspetta la sveglia. Arrivo al rifugio di Auronzo di Cadore alle 5.30 del mattino, parcheggio al costo di 30 euro al giorno e mi incammino da solo e al buio per il sentiero che porta al rifugio Lavaredo. Fa freddo e per fortuna ho i guanti con me. Camminare in solitaria su quel sentiero con il rumore del vento che mi entra nelle orecchie è un’esperienza pazzesca che posso solo che consigliare.

Il meteo non era a mio favore, ancora una volta a tratti è piovuto. Banchi di foschia circondavano le imponenti montagne. Ho scattato come se non ci fosse un domani. Scalavo ogni piccola cima che offrisse un punto di ripresa interessante dal quale potevo ammirare la maestosità che mi circondava. Ho camminato sul sentiero 101 e 105 che sembravano non finire mai, per un totale di circa 15 km.

Tornando alla macchina, non ho resistito a mangiare al rifugio Lavaredo, dove ho gustato un piatto di canederli in brodo caldo che mi ha rimesso al mondo. In albergo ero estasiato per la giornata appena trascorsa. Anche io sono stato uno di quelli che ha esplorato le Tre Cime. WOW!!

Le Tre Cime di Lavaredo sono il simbolo indiscusso delle Dolomiti e sono state dichiarate Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO. Percorrere la camminata ad anello intorno alle Tre Cime di Lavaredo è un’esperienza unica che regala viste mozzafiato e riconcilia con la natura.I sentieri nei dintorni sono di livello medio-facile ed accessibili a ogni tipo di  escursionista con un minimo di conoscenza. Non vi sono pendenze esagerate né zone pericolose lungo i cammini più battuti. Il giro delle Tre Cime è lungo 9.5 km con 400 metri di dislivello. Si può effettuare in 4 ore di cammino, pause escluse.

3° Giorno – Passo Giau e cinque torri

Il Passo Giau è un passo di montagna delle Dolomiti, Patrimonio Naturale  dell’Umanità UNESCO posizionato a cavallo fra l’Agordino e l’Ampezzano, interamente nel territorio della Provincia di Belluno,Regione Veneto.

Fantastico è il panorama offerto direttamente dalla sommità del passo: la Marmolada, il Gruppo Sella, le Tre Cime, il Nuvolau, la Tofane… solo per citare alcune delle più famose formazioni rocciose. 

Cinque torri

Le 5 Torri sono sicuramente uno dei simboli di Cortina d’Ampezzo.La forma peculiare le rende immediatamente riconoscibili da qualunque altra vetta o valle intorno e, soprattutto, le rende un polo d’attrazione turistico.

Il territorio si sviluppa accanto al Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo, che preserva l’ambiente naturale incontaminato e garantisce la conservazione della sua incredibile biodiversità.

Le cinque torri sono una palestra a cielo aperto per chi vuole cimentarsi  nell’arrampicata e fortunatamente ho avuto la possibilità di ammirare questi  coraggiosi scalatori dal vivo; infatti, quel giorno c’era gente pronta a tutto pur di arrivare alla vetta.

4° Giorno – Seceda

Il Seceda, con le sue guglie pronunciate delle Odle, evoca un senso di tranquillità e pace, offrendo spettacolari viste panoramiche che sembrano infinite. I prati  rigogliosi, le varie malghe e rifugi come malga Pierlongia e il rifugio Firenze, diventano il luogo ideale per una passeggiata estiva, per una breve sosta, per respirare l’aria fresca di montagna e assaporare le bellezze.

Le grandi potenzialità fotografiche del Seceda sono state riconosciute anche da altre importanti aziende internazionali. Sony, ad esempio, ha utilizzato diverse foto di questo magnifico panorama durante la presentazione di un nuovo modello di televisore 4K-Oled. Queste iniziative testimoniano l’immensa bellezza del Seceda, divenuto un luogo di riferimento per i fotografi, professionisti e non, della natura.

Prima di tornare a casa ho deciso di passare mezza giornata alle cascate di Fanes.

Torrenti, canyons e cascate di Fanes

Questa escursione, altamente panoramica e spettacolare seppure si sviluppi in forre e valli profonde, conduce alla confluenza delle valli di Fanes, Travenanzes e Ra Vales, a nord di Cortina, collegando alcuni siti di grandiosa imponenza paesaggistica e idrogeologica. I due passaggi sotto le cascate di Fanes sono davvero spettacolari.

Il susseguirsi di pozze, cateratte e cascate che caratterizza tutto il corso del Rio Fanes è di una bellezza straordinaria e le Cascate Basse di Fanes sono fra le più alte e copiose delle Dolomiti.

Il percorso si snoda nel cuore del Parco delle Dolomiti d’Ampezzo, presenta tratti di diversa difficoltà e impegno ed è affrontabile a stralci o in un’unica soluzione di continuità (in parte anche da famiglie con bambini), è dotato di diversi punti di vista panoramici e di tratti attrezzati con funi metalliche nei punti più esposti e delicati. Ho impiegato circa 3 ore per ritornare alla macchina e prendere a malincuore la strada verso casa.

Dalla Val Pusteria è davvero tutto, appuntamento alla prossima avventura fotografica!!

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: