Passione Condivisa per la Fotografia

EVENTO – Fotografia Naturalistica al Lago di Alviano

Un genere fotografico particolarmente caro a diversi membri del Gruppo ISO100 è quello naturalistico: un posto ideale dove praticare questa attività è la splendida Oasi WWF del Lago di Alviano

Recarsi all’Oasi WWF del Lago di Alviano per dedicarsi alla ripresa della biodiversità che lo popola è un’esperienza ricca di fascino e che offre possibilità fotografiche decisamente interessanti. Immergersi in un contesto naturale di tale bellezza e tranquillità, circondati dai rumori e dai suoni che sono la musica della natura, regala emozioni di grande intensità che sono vero e proprio balsamo curativo per l’animo di chi ha la fortuna di saperle apprezzare!

Facendo combaciare vari impegni e trovando quindi il giusto ritaglio di tempo per potersi organizzare, il 6 ottobre siamo infine riusciti ad organizzarci per un’uscita fotografica dedicata alla scoperta (o riscoperta, per qualcuno!) di questa fantastica location!

Muniti di fotocamere, teleobiettivi, duplicatori e monopiedi (tutto quanto permetta di fotografare soggetti spesso troppo lontani e stabilizzare la ripresa!), zaini in spalla e in abbigliamento “più o meno” mimetico, partiamo quindi alle primissime luci dell’alba, per poter essere sul posto in tempo per assistere al risveglio della natura e poter approfittare dell’illuminazione del sole ancora basso sull’orizzonte.

Lo scenario in cui ci immergiamo è fantastico: dai vari capanni installati sul margine del lago osserviamo rapiti l’avifauna che nuota, si immerge, si invola o sosta nei pressi dello specchio d’acqua e tra la fitta vegetazione, mentre la fine nebbiolina ancora presente del primo mattino avvolge l’intera scena rendendola umida e onirica, prima di diradarsi.

L’oasi offre tantissime situazioni fotografiche da poter sfruttare: chi si dedica alla “cattura” di esemplari sufficientemente vicini, chi tenta di ambientare lo scatto includendo elementi tipici del luogo, chi si sofferma sui dettagli di luci e colori o chi lascia che siano gli insetti a catturare la sua attenzione. Ovunque, sembra esserci una possibilità fotografica che merita di essere esplorata e noi non ci concediamo neanche un attimo di tregua: sembriamo dei bambini lasciati liberi di girare in un luna park!!

All’interno dell’oasi sono presenti anche dei posatoi allestiti con delle mangiatoie, frequentate da un grande numero di passeriformi: è un altro scenario fotografico nel quale è piacevole e soddisfacente soffermarsi, davanti ai nostri obiettivi fotografici si susseguono una miriade di piccoli e colorati uccellini che ripartono rapidissimi dopo alcuni click!

Ma innegabilmente il “protagonista principale” della nostra giornata fotografica è stato lui: il Martin Pescatore! Sarà per la sua livrea particolarmente sgargiante e per quel becco così pronunciato che lo rende insolito e simpatico, sarà per le piccole dimensioni che obbligano ad avvicinarsi molto per poterlo riprendere (rendendolo di fatto un soggetto fotografico particolarmente difficile da immortalare!), sarà perché la fortuna di un incontro così ravvicinato anche se fugace ci ha suscitato una particolare emozione…qualunque sia il motivo, di certo l’incontro con il Martino è stato il momento più intenso e carico di significati dell’intera fantastica giornata!

Al termine di questa uscita fotografica, stanchi ma soddisfatti rientriamo a casa con tante nuove immagini per le nostre rispettive gallerie ma, soprattutto, con l’impressione di aver ricevuto qualcosa di molto più prezioso che ha arricchito il nostro bagaglio di esperienza regalandoci sensazioni che ci accompagneranno a lungo a livello più intimo e personale, fissandosi nel ricordo di una splendida giornata trascorsa a contatto con la Natura e le sue meraviglie.

Riguardo l’oasi, qualche necessaria informazione (fonte http://www.oasidialviano.org/):

L’Oasi ha una estensione complessiva di circa 900 ettari, suddivisa in una superficie paludosa di circa 500 ettari ed oltre 300 di bosco igrofilo, con prevalenza di alberi di ontano nero, pioppo bianco e salice. La rigogliosa flora idrofita comprende vaste distese di Potamogeton, Najas e Ceratophyllum. Tra le piante palustri troviamo: iris giallo, carice, scirpo, tifa, giunco e cannuccia di palude. Grazie alla diversificazione degli ambienti che comprende anche prati, acquitrini, stagni e pozze temporanee, ritroviamo nei vari periodi dell’anno molte specie di uccelli, sia migratorie che stanziali, tra le quali si annoverano: folaga, falco di palude, martin pescatore, svasso e numerose anatre. Dagli anni ’90 ad oggi si è passati dalle 100 specie di uccelli alle circa 200 attuali, frutto di una attenta gestione della Riserva che prevede un approccio dinamico nella sua cura.

L’Oasi di Alviano oltre ad essere una fondamentale zona di sosta durante il passaggio migratorio, è anche un sito di particolare interesse per la nidificazione di numerose specie di uccelli, in particolare ospita una delle più importanti garzaie d’Italia, in cui nidificano: airone guardabuoi, nitticora, airone cenerino, garzetta e sgarza ciuffetto con un totale di oltre 200 nidi.

Tra i mammiferi abitano l’Oasi la volpe, il cinghiale, il tasso, l’istrice, il riccio e lo scoiattolo europeo. Importante la presenza di numerosi anfibi tra i quali troviamo la rana verde, la rana dalmatina, il tritone punteggiato ed il raro tritone crestato. Tra i rettili, si annovera la presenza della biscia dal collare, del cervone, del biacco e dell’elusivo orbettino.

Ed alcuni cenni storici (fonte http://www.oasidialviano.org/)

Il lago artificiale di Alviano nasce nel 1963 dopo la realizzazione di uno sbarramento sul fiume Tevere e la costruzione della centrale idroelettrica ad opera di ENEL. L’area oltre alla ovvia funzione di sfruttamento del Tevere per la produzione di energia elettrica, è stata pensata anche come cassa di espansione per le piene del fiume e la salvaguardia delle città a valle, in particolare Roma.

In tempi brevi i sedimenti trasportati dal fiume e trattenuti hanno dato origine ad un delta interno con formazione, già a partire dal 1977, di una palude sempre più estesa, importante punto di migrazione e sosta per gli uccelli acquatici.

L’arrivo degli uccelli fu immediato, come immediato l’interesse da parte dei cacciatori. A tal proposito la Regione Umbria decretò il divieto di caccia su tutta l’area garantendo definitivamente la tranquillità per gli animali che vi potevano sostare. Da qui l’origine della Riserva a tutti gli effetti.

L’Oasi è compresa tra I Comuni di Alviano, Guardea, Montecchio (TR) e Civitella D’Agliano (VT). L’area è stata dichiarata zona SIC (Sito di importanza Comunitario) e ZPS (Zona a protezione speciale) ed ha una estensione di circa 900 ettari, costituiti da zone ad acque poco profonde, palude, acquitrini, prati umidi, bosco igrofilo e coltivi, che ospitano un popolamento faunistico di notevole importanza.

Nel 1983 la Provincia di Terni costruì il primo sentiero natura attrezzato per le visite. Nel 1989, iniziò una collaborazione attiva e strutturata tra Provincia, WWF Italia ed ENEL, proprietaria dello sbarramento e di gran parte dell’area interessata dall’Oasi. Da quella collaborazione, nel 1990, nacque un progetto di valorizzazione naturalistica ed educativa che costituì la base per il futuro dell’Oasi.